Vecchio Vs Nuovo: lotta per la supremazia della mancanza di idee. lyrics

by

DJ Myke


Abbiamo un lavoro impegnativo e quando torniamo a casa la sera tardi, stanchi e nervosi cosa facciamo? Ci infiliamo subito in pensieri cervellotici?
Ci mettiamo a cucinare un soufflé allo zenzero? Leggiamo due pagine dell’idiota di Dostoevskij? Niente di tutto ciò. Una pizza ordinata al volo, cinque minuti di TV per riposare la mente e scaricare lo stress. Siamo tutti così, anche i più dotti e colti. Inoltre appena ascoltiamo, assaggiamo, vediamo qualcosa di nuovo, siamo realmente partecipi? Abbiamo il cuore pieno di gioia e speranza e subito tentiamo di informarci sulle cose, qualsiasi esse siano, perché non c’è nulla di più bello della conoscenza... sì, come no! Scatta subito l’aspettativa del “sentito dire” e allora giù a far parte dell’una o dell’altra fazione, prendendo come “verità assoluta" lo spostamento in massa sul come la si pensa dei vari argomenti. Mai una presa di posizione (il cosiddetto populismo oggi esubera). Ovviamente non siamo tutti così, sto semplificando un argomento che ha un dislivello minimo tra la banalità e la filosofia spicciola da bar dello sport. Chi ha la ragione? I vecchi? Questo accanirsi verso le nuove generazioni ed il loro mood a cosa porta? Oltretutto la vecchia generazione crede di essere diversa contestualizzata nel suo tempo? Oppure hanno ragione i nuovi? Sempre pronti al neologismo becero, che fanno dogma attraverso i loro numeri (che per carità sono altissimi), ma pensate che il resto dei sensi non conti nulla? Ma chi ha ragione? La ragione in generale esiste? Esiste nei numeri, nel fisco (la ragione sociale), ma chi lavora con la creatività è davvero così attento all'età anagrafica di un suo collega? Non è colpa di un App che fa successo, non è colpa della trap che fa successo, non è colpa del video virale violento che tutti vediamo e fa successo, non è colpa di sette stronzi vecchi politici che con quattro chiacchiere populiste offensive verso l’intelligenza umana fanno successo. Vogliamo tanto far parte delle comunità finte del web e non ci entra nella zucca che FACCIAMO parte di una comunità vera, viva e vegeta. La colpa non è delle cose, ma delle persone. Chi sono le persone? NOI. Nella conclusione della mia analisi tanto banalotta quanto sentita, vorrei dire che tutti gli aspetti sono assolutamente criticabili (in quanto la critica è vitale per la creatività), ma poco giudicabili, perché, in primis, se le masse si spostano c’è sempre un motivo degno di interesse e, in secondo luogo, perché così si tutela il pensiero individuale, che poi caratterizzerà quello “comune”. Esiste una parola e si chiama “scelta”. Chi è più bravo, chi costruisce le case o chi le vende? L’uno non preclude l’altro, anzi ognuno è vita per l’altro e tutti e due dovranno tener cura di chi le abita

#Old & #New, ovvero la giustificazione con la firma falsa di chi non è andato a #School

M aka M aka M
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